Gemma si racconta… – Parte 1

La mia famiglia, i Donati, fu una delle famiglie più numerose e importanti della Firenze medievale. Vissuta da sempre nel quartiere di via del Corso, tra Piazza della Signoria e Piazza San Giovanni, ha mantenuto per anni una certa reputazione perché erede della potente oligarchia fiorentina.

Lo stemma di famiglia

Come ogni famiglia nobile che si rispetti, anche noi avevamo un segno distintivo, una firma: il nostro stemma! A differenza di molti altri della città, il nostro era estremamente semplice: si componeva di due partiti (due campi), uno superiore e uno inferiore, divisi da una linea orizzontale. Questa forma, in araldica, si definisce troncato. I due partiti erano decorati con colori diversi: quello inferiore era in argento e quello superiore in rosso. Ovviamente i colori avevano significati ben precisi, che dovevano rispecchiare anche i caratteri della famiglia. L’utilizzo di un metallo come l’argento, al posto del più classico bianco, simboleggiava il potere economico e allegoricamente la sua purezza d’animo. Il rosso, invece, era legato al sangue versato in battaglia e quindi stava ad indicare il valore e l’audacia della famiglia.

Se mentre camminate per i quartieri di Firenze alzate gli occhi e vi volgete alle pareti di pietra degli antichi edifici, scoprirete una moltitudine di stemmi, simbolo di riconoscimento per tutte le famiglie. Quante storie potrei raccontarvi su quelle famiglie… Ma oggi voglio concentrarmi su altro.

Dante: un marito, un uomo diverso

Molti oramai sanno che Dante non era solo un poeta. Il suo barcamenarsi tra impegni di ogni genere lo portava quasi sempre ad assentarsi dalla vita domestica. Uno dei desideri di Dante, dopotutto, era quello di essere “diverso”, potersi distinguere. Avrebbe fatto carte false pur di appartenere al rango nobile della città. Secondo il pensiero di mio marito, infatti, il ceto nobiliare si sarebbe dovuto occupare solo di studio e poesia, non dovendosi preoccupare di soldi e finanza. Bisogna ammettere che per quanto si impegnasse, Dante non aveva le possibilità di permettersi una vita di agi come sognava.

L’amicizia con Cavalcanti

Il mio caro marito voleva tenere il passo dei suoi amici, come Guido Cavalcanti, erede di una delle famiglie più ricche di Firenze, il quale poteva permettersi feste e incontri intellettuali senza incorrere a perdite patrimoniali. Erano molto amici quei due: condividevano la passione per la politica e l’amore per la poesia. Dante e Guido portavano avanti una nuova idea di poesia che raccontava di un soave innamoramento e della gentilezza della donna vista come un angelo, ma non saranno gli unici. Altri uomini racconteranno di donne, altri uomini racconteranno anche di me…

Sei poeti Toscana da Giorgio Vasari (1511-1574). Da sinistra a destra: Marsilio Ficino, Cristoforo Landino, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio e Dante Alighieri e Guido Cavalcanti .

Boccaccio versus Gemma

Tra i molti nomi che vengono ricordati affianco a quello di mio marito, vi è anche quello di Giovanni Boccaccio, illustre autore dell’ancora più illustre Decameron. Non si conobbero mai ma Boccaccio studiò la personalità e la vita di Dante, diventando suo ammiratore, pronto a lodarlo ed esaltarlo quandunque potesse. Ovviamente nella biografia scritta in onore a mio marito, il Trattatello in laude di Dante, non poteva non citare il nostro matrimonio… Io e Dante ci sposammo per volere delle nostre famiglie, non fu una nostra decisione.

Va ammesso che ai nostri tempi era consuetudine far sposare i figli di importanti e abbienti famiglie per trarne vantaggi economici. Su questo argomento, Boccaccio, decise di spendere più parole del dovuto, a parer mio: secondo lui, infatti, Dante era talmente sconfortato dalla consapevolezza di non potersi unire alla sua amata Beatrice, che la sua famiglia decise di farlo sposare con la sottoscritta per porre fine alle sue pene d’amore inconsolabili. Si permise anche di dire che presto la famiglia di Dante si accorse di aver fatto un terribile errore, perché il nostro matrimonio era noioso e poco passionale! Tutto frutto della sua mente fantasiosa, naturalmente! Ma non si fermerà qui Boccaccio, parlerà ancora di me quando racconterà dell’esilio di mio marito, senza menzionare troppo quello che però ho dovuto passare io…

La dote di Gemma

Il nostro matrimonio, quindi, era legato maggiormente al prestigio delle famiglie protagoniste, che ai soldi… Quando veniva sottoscritto l’accordo matrimoniale, la futura moglie doveva avere una dote, ovvero un nucleo di beni che la donna donava come contributo al matrimonio. Nel mio caso la dote fu molto scarsa: poco più di 12 fiorini d’oro. L’ammontare della dote, infatti, veniva calcolata sul patrimonio del giovane sposo ché, in caso di morte, doveva essere in grado di restituirla. Come tutti sanno, Dante venne esiliato da Firenze a causa delle sue scelte politiche. Le conseguenze di ciò ricaddero inevitabilmente anche su me e i nostri quattro figli.

Boccaccio, nel suo Trattatello, racconta di come mi sono dovuta arrangiare dopo la condanna di mio marito: prevedendo che dopo questo evento la nostra casa sarebbe diventata mira di saccheggi e furti, decisi di salvare alcuni beni custoditi in numerosi forzieri e condotti in un luogo segreto e sicuro. Quando cercai di riavere quello che di diritto mi spettava, ossia la mia dote, dovevo presentare alcuni documenti al Comune di Firenze che, nel “trasloco” erano finiti nei forzieri. La vera sorpresa fu quando mi ritrovai per le mani i sonetti di Dante! I primi sette canti della Divina Commedia! Alcuni suoi amici si affrettarono a farglieli avere, così che potesse continuare a scrivere la sua opera.


Ah! Alla fine l’ho riavuta eh la mia dote!

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Bibliografia e Sitografia

M. Del Pizzo, L. Borgia, G. C. Bascapè. Insegne e simboli: araldica pubblica e privata, medievale e moderna. Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, 1999.
M. Santagata, Dante. Il romanzo della sua vita, Mondadori Editore S.p.A., Milano 2020.
M. Santagata, Le donne di Dante, Il Mulino, Bologna 2021

Stemma della Famiglia Donati, https://www.cognomix.it/stemma-famiglia/donati
Cognomi:Donati, https://www.heraldrysinstitute.com/lang/it/cognomi/Donati/idc/5395/
Wikipedia, Giovanni Boccaccio, https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Boccaccio
Vitamine Vaganti, LUI, LEI E L’ALTRA: BREVE STORIA TRISTE DI GEMMA DONATI, https://vitaminevaganti.com/2020/02/29/lui-lei-e-laltra-breve-storia-triste-di-gemma-donati/
Il Sussidiario, GEMMA DONATI, CHI ERA MOGLIE DI DANTE? Ricostruzione a partire dai documenti storici, https://www.ilsussidiario.net/news/gemma-donati-chi-era-moglie-di-dante-ricostruzione-a-partire-dai-documenti-storici/2148188/