Gemma

Mi chiamo Gemma Donati… Sì, già a questo punto potrei aver messo in crisi alcuni di voi, non tutti infatti mi conoscono. Dovete sapere che sono la moglie di un uomo famoso meno famosa tra le mogli degli uomini famosi! Sono la moglie di Dante Alighieri, il sommo poeta e no, non era Beatrice sua moglie, manco un po’! Ero io, relegata nell’ombra perché non amata davvero. Dopotutto il nostro fu un matrimonio combinato, quindi sia il mio che il suo diritto di scelta non vennero presi in considerazione. Eravamo così giovani quando ci sposammo, tra il 1283 e il 1285, che forse nessuno dei due sapeva realmente cosa stesse facendo.
Ciò non giustifica in nessun modo il comportamento che ha avuto il mio sommo marito durante tutto il resto della propria vita! Dante perse completamente la testa per Beatrice: divenne la sua musa, una dea, la donna angelo che lo poteva elevare sino al Paradiso… io in compenso l’ho elevato a ruolo di padre, donandogli quattro figli, tre maschi e una femmina: Giovanni, Iacopo, Pietro e Antonia.

Ho passato una vita difficile: non solo ho vissuto nell’ingiustizia di non essere conosciuta come lo era, e lo è tutt’ora, mio marito (che in compenso, ha reso nota un’altra donna, se proprio vogliamo essere puntigliosi) ma sono stata anche accusata da Giovanni Boccaccio di essere stata, possiamo dire, un “rimpiazzo” per Dante che fu quindi spinto dalla sua famiglia a sposare me per sopperire alle pene inflittegli dalla morte di Beatrice. Per non parlare del problema della mia dote dopo il suo esilio!
Vi sto annoiando, non è così? D’altronde veniva proprio detto questo del mio matrimonio, che fosse noioso ma non era vero… o almeno, non sempre, come tutti i matrimoni mi verrebbe da dire… ma non voglio dilungarmi oltre. Spero di avervi incuriosito sulla mia storia, perché alla fine è la storia di una donna e chissà se anche in questo caso valga il detto “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”! 

Gemma Donati è stata la moglie del Sommo Poeta Dante Alighieri. Figlia di Manetto Donati e nipote del più acclamato cavaliere Ubertino Donati, era cugina di Corso e Piccarda Donati. Apparteneva ad una nelle più facoltose famiglie della Firenze a cavallo tra il Duecento e il Trecento: i Donati. Sin dal principio delle lotte cittadine fiorentine, la famiglia si schierò dalla parte dei Guelfi. Non vi sono molte informazioni storiche sulla vita di Gemma, eccetto quelle che la legano direttamente al marito. Il 9 febbraio 1277 venne sottoscritto l’atto che sanciva l’unione della giovane Gemma a Dante. Venne poi celebrato tra il 1283 e il 1285, quando Dante aveva all’incirca diciotto anni e Gemma quattordici. Si dice che dopo l’esilio di Dante, i due non si fossero mai più rincontrati.
La donna non viene mai citata nella Divina Commedia, anche se, secondo alcuni, fu proprio lei a salvare i primi sette canti dell’Inferno. Quando il Sommo morì, Gemma intraprese un percorso giudiziario per riacquisire la dote. Morì durante le trattative nel gennaio 1343.