Francesca

Sono Francesca, figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna. Sono cresciuta tra gli agi ma non ho avuto il lusso di essere libera di amare. Ero ancora una bambina quando combinarono il mio matrimonio con Gianciotto Malatesta, figlio del signore di Rimini. I matrimoni d’amore non erano un’opzione per noi nobili, solo contratti stipulati dalle famiglie all’insaputa degli sposi. Avevo 15 anni quando mi sposai e per un momento ho creduto che la mia sorte sarebbe stata diversa quando vidi il secondogenito Paolo attendermi all’altare: pensavo di essere così fortunata da poter provare dei sentimenti sinceri per mio marito. Mi sbagliavo. Mi spinsero con l’inganno tra le braccia del fratello maggiore, molto più anziano, ripugnante di aspetto e ancor peggiore di temperamento. Segretamente il mio cuore apparteneva a Paolo, bello, colto e gentile. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse, leggendo la storia dell’amore clandestino di Lancillotto e Ginevra ci scambiammo un timido bacio. Non sapevamo di essere spiati dal fratello minore Malatestino, che corse ad avvertire mio marito del tradimento. Accecato dall’odio, Gianciotto ci uccise con un solo colpo condannandoci, per aver amato, a non conoscere mai l’Amor che move il sole e l’altre stelle.

Francesca da Rimini, o da Polenta, nacque a Ravenna tra il 1259 e il 1260. Era la figlia di Guido da Polenta, signore della città di Ravenna, e di una donna di nobile famiglia. I genitori la promisero in sposa, ancora giovanissima, al figlio maggiore di Malatesta da Verrucchio, signore della città di Rimini. Il matrimonio non fu certo d’amore, tant’è che ella tradì il marito Gianciotto col fratello di questo: Paolo, uomo bello, gentile e coraggioso. I due furono uccisi dalla gelosia e cattiveria di Gianciotto nel 1285. Francesca lasciò però al marito una figlia, Concordia.