A conclusione di questo 2021

Il nostro 2021 si è concluso alla grande (nonostante tutto…)!
Infatti, anche se il calendario di eventi si era già concluso ormai da più di un mese, le attività su prenotazione hanno permesso di continuare il viaggio alla scoperta di Dante Alighieri per la Toscana.
Il 30 dicembre, infatti, Beatrice Portinari ha accompagnato un gruppo di amici della Puglia alla scoperta dei luoghi danteschi del Casentino. Mentre il giorno seguente il cammino è continuato a Firenze, nella città del Sommo Poeta, dove, con Matelda, abbiamo potuto leggere le tracce ancora presenti del Medioevo passato in quello che viene comunemente detto appunto il quartiere di Dante (nel cuore della città). Infine, abbiamo raccontato la storia del Sommo Poeta, ma anche quelle del pittore Giotto e di San Francesco nella bellissima cornice della basilica di Santa Croce.

Ricordandovi che offriamo attività dantesche su prenotazione, vi lasciamo qualche scatto di queste due giornate.

L’ultimo evento della stagione!

Nella serata di ieri sera, 13 novembre, ci siamo recate presso Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo, nel cuore della valle del Mugello. L’occasione che ci ha portato lì è stata la IV edizione dell’Ingorgo Letterario, ovvero il festival del libro e degli autori organizzato dal Comune di Borgo San Lorenzo.

Per concludere la giornata ricca di attività e presentazioni di libri, abbiamo proposto un evento dedicato al rapporto di stima e amicizia tra il Sommo Poeta Dante Alighieri e il celebre pittore di Vicchio del Mugello, Giotto di Bondone.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, ma non solo: essendo questo stato l’ultimo evento previsto per il calendario 2021, cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnato in questi mesi alla scoperta e ri-scoperta del grande letterato fiorentino di cui non possiamo non andare così fieri.

Restate con noi, perché sicuramente ci rivedremo!

Le Donne della Commedia per l’Ingorgo Letterario 2021 – Borgo San Lorenzo

Dall’8 al 14 novembre 2021, a Borgo San Lorenzo, si terrà la IV edizione del Festival del Libro e degli Autori, ovvero l’Ingorgo Letterario del Mugello dedicato a chi legge, a chi scrive e a chi pubblica. La manifestazione è sostenuta dal Comune di Borgo San Lorenzo e diretta da Serena Pinzani.

Il programma completo: qui.

E se si parla di libri e scrittori, come non fare riferimento al più grande autore della letteratura italiana? Ecco quindi che ci saremo anche noi a Borgo San Lorenzo per questa bellissima occasione! Sabato 13 novembre 2021, alle ore 21:00, proponiamo una visita recitata con letture tratte dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. L’evento sarà totalmente gratuito e si svolgerà presso Villa Pecori Giraldi (Piazzale Luciano Lavacchini, 1, 50032 Borgo San Lorenzo FI).

La prenotazione è gradita a ingorgoletterario@gmail.com

Ricordiamo, inoltre, che per partecipare agli eventi dell’Ingorgo Letterario è obbligatorio esibire al personale di competenza il Green Pass (Certificazione Verde).

Le Donne della Commedia a Il Castagno d’Andrea

Dante & le Donne della Commedia
Domenica 31 ottobre dalle 10:00 | Il Castagno d’Andrea

(Comune di San Godenzo – Provincia di Firenze)

In occasione della 51° edizione della “Ballottata”, la sagra del marrone de Il Castagno d’Andrea, che si terrà il 24 e il 31 ottobre 2021, per la domenica mattina del 31 proponiamo nel piccolo paese che risale il Monte Falterona un nuovo appuntamento dedicato al Sommo Poeta!
L’evento si svolgerà per le vie del paese e vi porterà alla scoperta del legame tra Dante Alighieri e il territorio, ma anche con il celebre pittore Andrea del Castagno, (1421-1557), originario proprio di questo paese.

A raccontare tutto questo sempre noi, le Donne della Commedia: Beatrice Portinari, Gemma e Piccarda Donati, Francesca da Rimini e Matelda. Attraverso le nostri voci e le nostre vite, vi parleremo di Dante, della nostra condizione di donna nel Medioevo e della nostra importanza nella vita o nell’opera del Sommo.

L’affresco di Andrea del Castagno che ritrae Dante Alighieri con nella mano destra la sua opera universale, la Divina Commedia. Il ritratto risale al 1450 e per un certo periodo lo scorso agosto è stato accolto presso il Centro Visite di Castagno d’Andrea per il progetto Terre degli Uffizi.

Il costo previsto per il singolo partecipante è di 10€.
E’ possibile effettuare la propria prenotazione telefonando o scrivendo su Whatsapp al 3383888057 oppure inviando una mail a ledonnedellacommedia@gmail.com
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Evento in collaborazione con il Comune di San Godenzo, il Centro Visite Giropoggio del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e l’Associazione Andrea del Castagno.

Fiera di Ottobre 2021 – Dicomano

La scorsa settimana in occasione della Fiera di Ottobre di Dicomano, siamo state nel piccolo paese del Mugello per due eventi, uno dedicato ai più grandi, uno per i più piccoli.

La Fiera, che ha subito l’arresto forzato nel 2020 a causa della pandemia mondiale da Covid-19, è tornata quest’anno con tutta la sua allegria e voglia di fare comunità! Il Comune di Dicomano in collaborazione con i negozi e le associazioni del territorio ha dato vita a un fine settimana di eventi per tutti i gusti.

Tra le varie attività anche noi, le Donne della Commedia. Venerdì 8 alle ore 17:30 eravamo nella Sala del Consiglio del Palazzo comunale (Piazza della Repubblica) per un evento – Dante in Mugello: l’esilio e la scrittura della Commedia -dedicato al legame tra Dante Alighieri e il territorio del Mugello, nonché al suo periodo da esule e alla stesura della sua opera universale, la Divina Commedia. Sabato 9, invece, dalle 16:30 alle 18:30 siamo state in piazza per far divertire bambine e bambini con un laboratorio creativo Alla scoperta di Dante e del Medioevo.

Di seguito alcuni istanti di questi due appuntamenti!

Ringraziamo il Comune di Dicomano e l’organizzatrice della Fiera Serena Pinzani,
nonché tutti i partecipanti che ci hanno ascoltato e fatto compagnia! Alla prossima!
Un ringraziamento speciale, inoltre, va a Claudio Greinschgl per le foto.

Le Donne della Commedia per l’Eredità delle Donne OFF 2021

Anche quest’anno si terrà la rassegna Eredità delle Donne OFF, progetto di Elastica insieme a Fondazione CR Firenze, con la direzione artistica di Serena Dandini e la partnership di Gucci. Il festival si avvale della co-promozione del Comune di Firenze, il contributo di Poste Italiane e la collaborazione di Manifattura Tabacchi.

Tra i più di 180 eventi ci saremo anche noi con il Tour per il quartiere di Dante a Firenze! Vi accompagneremo alla scoperta del Sommo Poeta nel quartiere in cui nacque e visse fino al suo terribile esilio dalla città del Giglio. A guidarvi e farvi scoprire la sua vita e la sua opera, la Divina Commedia, saremo cinque donne: Beatrice Portinari, Gemma e Piccarda Donati, Francesca da Rimini e Matelda. Tutte donne che hanno accompagnato Dante nel suo viaggio reale e in quello spirituale dalle profondità dell’Inferno fino alle stelle dell’Empireo.

Il tour avrà durata di un’ora e un quarto: il ritrovo è previsto in Via Santa Margherita 1, davanti al Museo Casa di Dante (ricostruzione delle abitazioni degli Alighieri) alle ore 15:30; termineremo la nostra passeggiata in Piazza Santa Croce.

Il costo previsto è di 15€ (10€ per ragazzi/e dai 12 ai 18 anni compresi; 5€ per bambini/e dai 6 agli 11 anni compresi) comprensivo di assicurazione e auricolari. Al termine lasceremo un dolce ricordo a tutti i partecipanti.

Per qualsiasi informazione e per prenotare la propria partecipazione non esitate a contattarci: potrete farlo tramite mail a ledonnedellacommedia@gmail.com o tramite telefono al 3383888057 (anche Whatsapp).

Gli appuntamenti di ottobre 2021

Anche il mese di Ottobre, quello dell’autunno, delle castagne e dei porcini, delle foglie dai mille colori… sarà un mese ricco, ricchissimo di eventi con noi, le Donne della Commedia! Ci troverete a Firenze, nel Casentino e nel Mugello con attività per tutti i gusti e tutte le età, con ovviamente sempre lo stesso protagonista: Dante Alighieri!

Per qualsiasi informazione o per prenotare la propria partecipazione non esitate a contattarci! Lo potrete fare per mail a ledonnedellacommedia@gmail.com o tramite telefono al 3383888057 (anche inviando messaggi Whatsapp).

San Giovanni tra inganni e Commedia

Oggi, 24 giugno, come ogni anno a Firenze (e non solo! Sono tantissime le città e i paesi legati a quest’uomo) festeggiamo San Giovanni Battista, patrono della città. Ma perché proprio lui?

La storia di Giovanni Battista

Giovanni, nato per miracolo da madre sterile a seguito dell’annuncio dell’arcangelo Gabriele, fu l’ultimo profeta dell’Antico Testamento. Egli condusse parte della sua vita profetizzando la venuta del Cristo esortando alla conversione e alla penitenza coloro che si erano macchiati di peccato per essere, quindi, in grado di accogliere la nuova vita. L’uomo usava battezzare nelle acque del Giordano tutti coloro che seguivano la sua parola e se molti già consideravano egli stesso il Messia, lui sapeva di essere solo il Precursore. Fu proprio Giovanni, infatti, a battezzare Gesù in persona, portando così a termine la sua grande missione. Purtroppo però, l’uomo si inimicò il re d’Israele, Erode, poiché ne criticava la condotta peccaminosa. La moglie del re, Erodiade, convinse il marito a incarcerare Giovanni, ma Erode non voleva ucciderlo, lo temeva e in qualche modo lo stimava per la sua vita retta e pacifica. La donna, che non si dette per vinta, durante un banchetto fece danzare la figlia ed Erode, per premiarne la bravura, le disse “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”. La giovane, su consiglio della madre, rispose “la testa di Battista”. Così fu fatto, Giovanni venne decapitato e la sua testa portata su un vassoio durante la festa. Era il 29 agosto. Così come per la Vergine Maria, per il Santo si celebra non solo la morte, ma anche il dies natalis, ovvero la ricorrenza della nascita terrena, appunto ricordata il 24 giugno.

Battesimo di Cristo di Guido Reni (Kunsthistoriches Museum di Vienna). Fonte Wikipedia.

Il Battistero di Firenze

Il Battistero, intitolato a suo nome, si dice sorgesse su un antico tempio dedicato al dio della guerra Marte, già patrono dell’antica Firenze romana. Con i longobardi (intorno al VI secolo d.C.) si introdusse il culto di San Giovanni, amato per la cura e la chiarezza dei suoi insegnamenti, ma anche per il suo grande coraggio. Già il suo nome ha un significato importante: in ebraico si trova come “Iehóhanan” e significa “Dio è propizio.

Il Battistero di San Giovanni in Piazza Duomo a Firenze.

Firenze in festa

La festa del Santo Patrono da sempre significa gioia e celebrazioni di ogni tipo per la città del Giglio. Solitamente la giornata termina con i “fochi” dal Piazzale Michelangelo, purtroppo però quest’anno – causa Covid19 – il Comune di Firenze ha deciso di annullare la manifestazione.

Questo però non significa che non ci siano altre modalità di festeggiare! Tra gli altri, infatti, alle 18:00 di questo pomeriggio, il Sindaco Dario Nardella consegnerà 10 Fiorini d’oro a coloro che si sono distinti per il loro impegno in ambito civile, sociale, culturale, sportivo e dell’artigianato. I premiati saranno: l’associazione Duccio Dini; Manetti e Battiloro; l’Associazione Niccolò Ciatti; la famiglia Pinzauti; il Comitato minori abbandonati dallo Stato al Forteto; il sindaco di Ravenna Michele de Pascale (per l’impegno nell’aver custodito accuratamente le spoglie di Dante); Mina Gregori; il Banco Alimentare; medici e infermieri che, nonostante la pensione, sono tornati in servizio per effettuare le vaccinazioni Mandela Forum e – last but not least – i Canottieri comunali.  L’evento avrà luogo al Forte Belvedere.

Quale collegamento tra il Santo e il Sommo Poeta?

Innanzitutto, sappiamo che un anno dopo la sua nascita, nel 1266, l’Alighieri venne battezzato proprio nel suo “bel San Giovanni. E qui, anni dopo, come ci racconta nella sua Divina Commedia, salvò un neonato dall’annegamento nella fonte battesimale che ruppe e rimase tale fino alla fine del Cinquecento: «l’un de li quali, ancor non è molt’ anni, / rupp’ io per un che dentro v’annegava» (Inferno XIX, vv. 19-20).

Dante è, quindi, legato fortemente a questo luogo e al suo Santo, e così anche Firenze stessa che, quando nel 1252 la Zecca Fiorentina coniò per la prima volta il Fiorino d’Oro (prima il fiorino era d’argento e, pensate, era dalla caduta dell’Impero Romano che non si creavano monete con il materiale più prezioso di tutti), decise di raffigurare su uno dei due lati proprio la sagoma del Santo con la scritta “S • IOHANNES • B •” (sull’altro lato vi è il simbolo di Firenze, il giglio). Giovanni è raffigurato in piedi, con l’aureola attorno al capo, indossa una tunica lunga fino al ginocchio e un mantello chiuso all’altezza del petto con un bottone. Oggi è considerata una moneta molto rara e il suo valore è molto alto: piò raggiungere addirittura i 1000€.

Avanti e retro del fiorino d’oro. Fonte Monete di valore.

San Giovanni non vuole…

A questo oggetto e alla raffigurazione del Santo vi è legato un famoso detto toscano: San Giovanni non vuole inganni! Il Fiorino d’oro, fin da subito, divenne la moneta più diffusa e stabile in Europa, utilizzata negli scambi commerciali tra i differenti Stati fece sì che Firenze e la Toscana divenissero delle ricche potenze nel Medioevo. All’epoca, coloro che facevano parte dell’Arte del Cambio, per stabilire se una moneta fosse autentica oppure no, usavano batterla sul loro “banco”, ma con il Fiorino questo non era necessario: esso era talmente solido e affidabile che, appunto, non permetteva alcun inganno!

Matro Adamo, il falsario dei fiorini

In realtà, ci furono delle personalità che tentarono di coniarlo. Una delle più famose è Mastro Adamo da Brescia, familiare dei conti Guidi che ospitarono Dante durante la prima parte del suo esilio. Nel 1281 il castello del piccolo paese del Casentino divenne famoso per una colpa: qui Mastro Adamo coniò, per conto dei Guidi stessi, il fiorino d’oro. Tale crimine veniva duramente condannato nel Medioevo e fu così che l’uomo venne arso sul rogo proprio a Firenze, poco dopo aver commesso il crimine. Nella Divina Commedia i falsari si trovano riuniti nella X Bolgia dell’VIII cerchio. Quando il Sommo giunge in questo luogo nota immediatamente un’anima dannata particolare: ha la bocca aperta per la troppa sete e il ventre molto gonfio («fatto a guida di leuto, / pur ch’elli avesse avuta l’anguinaia /tronca da l’altro che l’uomo ha forcuto», Inferno, Canto XXX, vv. 49-51) a causa dell’idropisia (quando nel corpo umano si accumula liquido sieroso). E’ quindi costretto a pensare continuamente ai luoghi del Casentino, dove peccò, così ricchi di freschi ruscelli.

Miniatura tratta dalla Divina Commedia di Alfonso d’Aragona (Franco Cosimo Panini Editore).

Dopo questo breve racconto sul patrono della nostra amata Firenze, non possiamo che augurare a tutti un buon San Giovanni a tutti!

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Bibliografia e sitografia:

Barbero Alessandro, Dante, Laterza, Bari 2020
Seriacopi Massimo, Dante senza veli. Una biografia, Edizioni SettePonti, Castelfranco Piandiscò (AR) 2021

Enciclopedia Treccani, Adamo (Mastro Adamo).
Famiglia cristiana, San Giovanni Battista, il profeta che annunciò Cristo già nel grembo materno.
Firenze made in Tuscany, Tutto quello che dovete sapere su San Giovanni a Firenze.
La Repubblica, San Giovanni, ecco chi verrà premiato coi Fiorini d’Oro.
Paolo Penko, Il fiorino.

Le Donne della Commedia alla Pieve di Borgo San Lorenzo

Giovedì 3 e venerdì 4 saremo a Borgo San Lorenzo – nel Mugello, a pochi chilometri da Firenze – per due eventi facenti parte del progetto dantesco a cura di Officina Cu.Bo che si terranno alle 18:30 presso la Pieve del paese  (in Via Cocchi).

Non solo racconteremo le nostre storie, i nostri legami con Dante Alighieri, ma vi parleremo anche del luogo in cui ci troveremo. La Pieve, infatti, racchiude al suo interno varie opere d’arte che la rendono affascinante e interessante, e tra queste vi è una in particolare che attira la nostra attenzione: la Madonna nera di Giotto, databile attorno al 1290.

L’opera ci permetterà, quindi, di raccontarvi del legame tra il pittore del Mugello famoso in tutto il mondo con il Sommo Poeta. Legame importante, sia dal punto di vista storico che artistico, che ha visto questi due importanti uomini stretti in un rapporto di amicizia e reciproca stima. Stima poi palesata attraverso la loro arte: se, infatti, Dante citerà il pittore nella cantica del Purgatorio della sua celebre Divina Commedia, Giotto immortalerà il poeta in un affresco nella Cappella della Maddalena del Palazzo del Bargello a Firenze.

Ringraziamo Officina, il Comune di Borgo San Lorenzo e il Consiglio regionale della Toscana per questa splendida opportunità.

La partecipazione all’evento sarà consentita ad un massimo di 15 persone per il rispetto delle normative ministeriali anti-Covid19. La prenotazione, quindi, è obbligatoria. Basterà scrivere a officinaculturaborgo@gmail.com o chiamare il 338 3888 057.

Il costo regolare è di 15€, ridotto 10€ per i soci di Officina Cu.Bo e gratuito per bambini/e e ragazzi/e sotto i 14 anni di età!

San Francesco e il crudo sasso della Verna

Nel crudo sasso intra Tevero e Arno
da Cristo prese l’ultimo sigillo,
che le sue membra due anni portarno.

Paradiso, XI, 106-108

Se volessimo parafrasare alla lettera questa terzina dantesca, potremmo scrivere che sulla cima rocciosa tra le valli del Tevere e dell’Arno ricevette da Cristo l’ultima approvazione con le sacre stimmate, che le sue membra portarono impresse per due anni. Ma di quale cima rocciosa si tratta? E chi è il soggetto della frase? Per comprenderlo, partiamo dall’inizio dello splendido canto XI del Paradiso dantesco.

San Francesco nel Paradiso dantesco attraverso le parole di San Tommaso

Siamo nel cielo del Sole, a parlare è lo spirito di San Tommaso d’Aquino, che Dante e la nostra Beatrice avevano incontrato già nel canto precedente. L’anima beata di San Tommaso sta spiegando al poeta pellegrino che Dio, per amore della Chiesa, dispose due guide che la conducessero verso il bene, San Francesco e San Domenico, fondatori dei due grandi ordini monastici del secolo XII, i quali avevano come loro scopo fondamentale la riforma morale del mondo cristiano.

E’ a questo punto che San Tommaso inizia la celebrazione della figura e dell’opera di Francesco d’Assisi, mettendo in rilievo le caratteristiche della sua personalità e i momenti più importanti della sua vita e della sua azione. Ecco allora che ci narra come sulla costa del monte Subasio nasce il nuovo sole del mondo. Prima di presentare la figura di San Francesco, infatti, il Poeta presenta il luogo in cui egli nacque e l’ambiente in cui incominciò a svolgere la sua missione. Fra le valli del Topino e del Chiascio si eleva un massiccio montuoso, la cui cima più alta è proprio il Subasio, il monte su cui sorge Assisi:

Però chi d’esso loco fa parole,
non dica Ascesi, ché direbbe corto,
ma Oriente, se proprio dir vole (vv. 52-54).

In questa terzina, Dante sottolinea la rispondenza fra sole vero e sole figurato, poiché egli, nell’antico nome di Assisi – Ascesi – vede il significato di “ascendere”. Così, con la nascita di Francesco ad Assisi nasce il nuovo sole.

L’uomo che sposò la povertà

San Tommaso poi ricorda la rinuncia di Francesco ai beni terreni per abbracciare e sposare l’assoluta Povertà, rinuncia fatta davanti alla curia vescovile della sua città e alla presenza del padre. Francesco, infatti, figlio del mercante Pietro Bernardone, abbandonò le cose del mondo e iniziò la sua vita di ascesi nel 1206, all’età di ventiquattro anni. Fondamento della sua nuova vita e della sua dottrina fu l’amore per la povertà. Per essa dovette lottare contro la fierezza del padre, che giunge a citarlo davanti alla curia vescovile di Assisi. In quell’occasione Francesco, non solo rinunciò a tutti i suoi beni, ma in presenza del vescovo e del popolo restituì al padre anche gli abiti che indossava

San Francesco “dipinto” da Dante

I versi di Dante e le immagini che essi evocano sono quasi degli scomparti d’affresco, che illustrano e accompagnano la storia. Una storia d’amore tra Francesco e la Povertà: un sentimento tutto dantesco, di uomo vivo. La storia di questo amore continua a svolgersi, infatti, con il dinamismo proprio dell’affresco, dove le singole scene si susseguono senza interruzione le une alle altre, su uno sfondo di oro e d’azzurro.

San Tommaso continua spiegando che a Roma, il poverello di Assisi ottiene l’approvazione del proprio ordine prima da Innocenzo III e poi da Onorio III. In seguito, recatosi in Oriente, Francesco cerca di diffondere in quelle terre la parola di Cristo, ma fallito questo tentativo, deve tornare in Italia. Ed ecco che qui, proprio sul monte della Verna, riceve, due anni prima di morire, le sacre stimmate.

Nel 1224 Francesco, mentre si trovava sulla Verna, per un periodo di solitudine e penitenza, ricevette direttamente da Cristo l’ultimo riconoscimento, il più grande, della sua missione. Di nuovo il poeta ci dona un bellissimo schizzo panoramico: nel crudo sasso intra Tevero e Arno (v. 106). I luoghi qui citati da Dante ci appaiono oggi sicuramente diversi da come dovevano essere agli inizi del Trecento. Nel 1213 il Conte Cattani, signore di Chiusi della Verna, donò il Sacro Monte a San Francesco d’Assisi cosicché questi vi erigesse un convento. Oggi il Santuario si trova immerso nella cornice naturale della splendida faggeta secolare, in un luogo di pace e meditazione.

Ma torniamo alla Commedia e concludiamo la narrazione di San Tommaso, fino al momento in cui Francesco muore sulla nuda terra, raccomandando madonna Povertà ai suoi seguaci ed eredi:

Quando a colui ch’a tanto ben sortillo 
piacque di trarlo suso a la mercede 
ch’el meritò nel suo farsi pusillo,

a’ frati suoi, sì com’a giuste rede, 
raccomandò la donna sua più cara, 
e comandò che l’amassero a fede;

e del suo grembo l’anima preclara 
mover si volle, tornando al suo regno, 
e al suo corpo non volle altra bara (vv. 109-117).

Verso l’iconografia francescana di Cimabue e Giotto

Con la narrazione delle vita di San Francesco, accompagnata da descrizioni paesistiche dettagliate, naturalistiche, che si appoggiano a dati concreti, Dante diventa, potremmo dire, il capostipite di una iconografia del Santo e delle sue storie, che troverà una traduzione figurativa di ineguagliabile livello nelle creazioni di Cimabue e Giotto. Ma questa è un’altra storia, di cui vi parleremo sicuramente, ma nei prossimi giorni. Adesso vi lasciamo con una carrellata di splendide immagini, tutte da gustare con occhi pieni di ammirazione.

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Cimabue, Madonna in trono con Angeli e Santi, particolare della figura di San Francesco, 1278-1280 ca, affresco, Assisi, Basilica Inferiore di San Francesco.

Giotto, San Francesco dona il mantello al cavaliere povero, 1297-1299, affresco, Assisi, Basilica Superiore di San Francesco.

Giotto, San Francesco rinuncia ai beni terreni, 1325-1328, affresco, Firenze, Basilica di Santa Croce, Cappella Bardi.

Giotto, Il pontefice Innocenzo III approva la regola francescana, 1297-1299, affresco, Assisi, Basilica Superiore di San Francesco.

Giotto, San Francesco presenta la regola al pontefice Onorio III, part., 1325-1328, affresco, Firenze, Basilica di Santa Croce, Cappella Bardi.

Giotto, Morte di San Francesco, part., 1325-1328, affresco, Firenze, Basilica di Santa Croce, Cappella Bardi.

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Bibliografia e sitografia

Dante Alighieri, La Divina Commedia, con prefazione di Giuseppe Ungaretti, Milano, Fratelli Fabbri Editori, 1965
I luoghi di Dante, sito web Il bel Casentino, https://www.ilbelcasentino.it/luoghi-dante-seq.php?idimg=7816
Chiusi della Verna, sito web Le Vie di Dante, https://www.viedidante.it/citta/chiusidellaverna/

Fonte immagini.