Le Donne della Commedia a Il Castagno d’Andrea

Dante & le Donne della Commedia
Domenica 31 ottobre dalle 10:00 | Il Castagno d’Andrea

(Comune di San Godenzo – Provincia di Firenze)

In occasione della 51° edizione della “Ballottata”, la sagra del marrone de Il Castagno d’Andrea, che si terrà il 24 e il 31 ottobre 2021, per la domenica mattina del 31 proponiamo nel piccolo paese che risale il Monte Falterona un nuovo appuntamento dedicato al Sommo Poeta!
L’evento si svolgerà per le vie del paese e vi porterà alla scoperta del legame tra Dante Alighieri e il territorio, ma anche con il celebre pittore Andrea del Castagno, (1421-1557), originario proprio di questo paese.

A raccontare tutto questo sempre noi, le Donne della Commedia: Beatrice Portinari, Gemma e Piccarda Donati, Francesca da Rimini e Matelda. Attraverso le nostri voci e le nostre vite, vi parleremo di Dante, della nostra condizione di donna nel Medioevo e della nostra importanza nella vita o nell’opera del Sommo.

L’affresco di Andrea del Castagno che ritrae Dante Alighieri con nella mano destra la sua opera universale, la Divina Commedia. Il ritratto risale al 1450 e per un certo periodo lo scorso agosto è stato accolto presso il Centro Visite di Castagno d’Andrea per il progetto Terre degli Uffizi.

Il costo previsto per il singolo partecipante è di 10€.
E’ possibile effettuare la propria prenotazione telefonando o scrivendo su Whatsapp al 3383888057 oppure inviando una mail a ledonnedellacommedia@gmail.com
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Evento in collaborazione con il Comune di San Godenzo, il Centro Visite Giropoggio del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e l’Associazione Andrea del Castagno.

L’abbigliamento femminile nel Medioevo

Non è mai facile ed immediato immaginarsi la donna del Medioevo, probabilmente a causa delle rare immagini di figure femminile a noi rinvenute, spesso troppo diverse tra loro, che portano inevitabilmente a creare confusione.

Prima ancora di farle rivestire qualsivoglia incarico, infatti, è giusto avere un’immagine ben delineata dell’aspetto esteriore della donna. E quale miglior modo scegliere se non partire dall’abbigliamento

Come si vestivano le donne nel Medioevo?

Troppo spesso le invenzioni narrative ci hanno portato a immaginare gli abiti femminili nei modi più disparati: c’è chi sostiene il vestito lunghissimo completamente privo di ricami o decori, chi invece è convinto che la donna mettesse in mostra le curve del proprio corpo, capelli raccolti, capelli sciolti, cuffie o veli. Insomma, vediamo di fare un po’ di chiarezza. 

Iniziamo con qualche cenno storico: la vera e primordiale moda medievale è nata dall’influenza che hanno avuto gli indumenti dei primi invasori barbari sulla moda romana. Una delle più grandi innovazioni furono le brache, antenate dei moderni pantaloni.

Con il passare degli anni e l’annessione di queste popolazioni a quelle che già abitavano buona parte dell’Europa occidentale, ciò sul quale si iniziò a concentrarsi maggiormente non erano solamente le forme dei nuovi indumenti, ma anche i materiali. I grandi commerci verso il Medioriente portarono nella “più civilizzata Europa” seta e cotone, che ancora oggi sono la base dell’industria tessile.

Il peplo

Ma guardiamo nello specifico alla moda femminile. Inizialmente la donna rimase fedele al peplo, abito tipico della cultura greca, che man mano subì modifiche e variazioni. Alla lunga tunica venne cambiata la scollatura e ne venne inserita una profonda e verticale, chiusa da lacci che ricordavano la chiusura di un corpetto. Il materiale prediletto era la lana
Vi era una fascia orizzontale, molto spessa, che doveva sottolineare la vita. Più i lacci della parte superiore del vestito erano stretti, più esaltavano la silhouette della donna, che veniva ben definita per sfociare poi in una gonna decorata e rotonda.

Vi era la possibilità di vedere anche lunghe maniche di camicia che fuoriuscivano delle tuniche: era una sorta di sottoveste in camicia che arrivava fino a terra chiamata sotano. Una caratteristica che impreziosiva l’abito era lo strascico che veniva portato arrotolato attorno al braccio dalle donne per non rischiare che si sporcasse eccessivamente.

Via le brache!

Per quanto gli indumenti femminili non si allontanassero eccessivamente dalla moda maschile, le donne non indossavano le brache. L’idea di abbigliamento intimo, infatti nel Medioevo non era del tutto sviluppata: nessuno indossava le mutande, né uomini né donne, ma per queste ultime era comune stingersi al petto un velo di mussolina come se fosse una sorta di reggiseno

Dal collo alla punta dei piedi

L’abito per eccellenza nella moda femminile rimane la tunica. La lunghezza della veste doveva ricoprire il corpo della donna completamente, comprendendo anche i piedi. Sotto la lunga gonna era uso indossare delle calze, mentre sopra cuffie e mantelle soprattutto nei mesi più rigidi. 
Ciò che poteva distinguere una donna dall’altra erano le decorazioni degli abiti, più sfarzose per le donne provenienti da condizioni economiche più favorevoli, e la modalità con cui si acconciavano i capelli.

La copertura quasi integrale della testa era indicata prevalentemente per le donne sposate. I veli che queste si ponevano sul capo, spesso coprivano anche le spalle e venivano fermate sull’abito da spille che ne impedivano il movimento. Alcune donne portavano anche cappelli, alcuni piuttosto bizzarri. 

Le calzature che venivano maggiormente utilizzate erano basse, di cuoio, ben decorate, di forma appuntita, addirittura alle volte foderate di pelliccia

L’abito fa il monaco

Le famiglie più abbienti, per sottolineare il loro titolo, utilizzavano stoffe e materiali degli stessi colori dei loro stemmi o che a primo sguardo, ricordassero immediatamente la casata. Questo valeva anche per le donne e per le serve. 

Le donne arricchivano i loro abiti con gioielli, prevalentemente d’oro, e acconciature particolari. I capelli non venivano portati sciolti, anzi, venivano fermati spesso con trecce che a loro volta venivano inserite all’interno di una rete per sorreggerle.
Anche in quel periodo era importante come si appariva alla società, soprattutto perché poteva essere causa del proprio destino e indirizzarlo verso una certa fortuna o meno. 

Forse con queste poche informazioni non faremo più troppa fatica ad immaginarci quelle belle signore che si muovevano tra le abitazioni, i mercati e nelle chiese nel secolo delle Luci e delle Ombre

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Bibliografia e Sitografia: 
http://ilmondodiaura.altervista.org/MEDIOEVO/ABBIGLIAMENTO.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Abbigliamento_nell%27Alto_Medioevo

Le Donne della Commedia alla Pieve di Borgo San Lorenzo

Giovedì 3 e venerdì 4 saremo a Borgo San Lorenzo – nel Mugello, a pochi chilometri da Firenze – per due eventi facenti parte del progetto dantesco a cura di Officina Cu.Bo che si terranno alle 18:30 presso la Pieve del paese  (in Via Cocchi).

Non solo racconteremo le nostre storie, i nostri legami con Dante Alighieri, ma vi parleremo anche del luogo in cui ci troveremo. La Pieve, infatti, racchiude al suo interno varie opere d’arte che la rendono affascinante e interessante, e tra queste vi è una in particolare che attira la nostra attenzione: la Madonna nera di Giotto, databile attorno al 1290.

L’opera ci permetterà, quindi, di raccontarvi del legame tra il pittore del Mugello famoso in tutto il mondo con il Sommo Poeta. Legame importante, sia dal punto di vista storico che artistico, che ha visto questi due importanti uomini stretti in un rapporto di amicizia e reciproca stima. Stima poi palesata attraverso la loro arte: se, infatti, Dante citerà il pittore nella cantica del Purgatorio della sua celebre Divina Commedia, Giotto immortalerà il poeta in un affresco nella Cappella della Maddalena del Palazzo del Bargello a Firenze.

Ringraziamo Officina, il Comune di Borgo San Lorenzo e il Consiglio regionale della Toscana per questa splendida opportunità.

La partecipazione all’evento sarà consentita ad un massimo di 15 persone per il rispetto delle normative ministeriali anti-Covid19. La prenotazione, quindi, è obbligatoria. Basterà scrivere a officinaculturaborgo@gmail.com o chiamare il 338 3888 057.

Il costo regolare è di 15€, ridotto 10€ per i soci di Officina Cu.Bo e gratuito per bambini/e e ragazzi/e sotto i 14 anni di età!