Il santuario della Verna tra arte, natura, spiritualità e storia

Da praticamente ogni zona del Casentino, la valle che per il nostro Sommo fu prima, nel 1289, teatro della Battaglia di Campaldino a cui egli stesso prese parte, poi luogo di accoglienza durante l’esilio a partire dal 1302, è visibile il profilo del Sacro Monte della Verna, quel crudo sasso intra Tevero e Arno che il Poeta cita nella Commedia (Par. XI, 106). Un profilo inconfondibile, divenuto ormai un punto di riferimento geografico e visivo per tutta la vallata casentinese.

Ve ne avevamo già parlato… ma oggi aggiungiamo qualcosa di nuovo!

Un luogo affascinante per la sua conformazione geologica, che, si credeva, fosse venuta a determinarsi in seguito al terremoto scaturito nel momento della morte di Gesù sulla Croce, ma non solo. Vi abbiamo raccontato domenica scorsa (qui l’articolo) del mistico legame tra San Francesco, che qui ricevette la sacre stimmate, e La Verna. Abbiamo anche accennato al fatto che il Santuario si trova immerso nella Foresta secolare all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Potrete ben capire, quindi, come questo luogo doni, in una maniera unica a chiunque vi acceda, esperienze che hanno a che fare con la spiritualità, con la storia, con la natura e, infine, anche con l’arte figurativa. All’interno degli ambienti del Santuario, infatti, vi è un’altissima concentrazione di terrecotte invetriate della scuola dei Della Robbia

I della Robbia al Santuario della Verna

Similmente nella chiesa et in altri luoghi del Sasso della Vernia fece molte tavole che si sono mantenute in quel luogo deserto, dove niuna pittura neanche pochissimi anni si sarebbe conservata” (Giorgio Vasari, Le Vite, Vita di Luca Della Robbia).

I Della Robbia, infatti, dal 1479 al 1500 realizzarono per il Santuario opere di notevole qualità.

La Cappella di Santa Maria degli Angeli

La Cappella di Santa Maria degli Angeli, uno degli ambienti che costituiscono il primo nucleo del Santuario, voluta e fatta costruire dallo stesso San Francesco in seguito alla donazione del Sacro Monte da parte del Conte Cattani, ospita tre di queste opere. Ai due lati del tramezzo sono posizionati due rilievi raffiguranti: il primo, la Natività con San Francesco e San’Antonio; il secondo, il Cristo in Pietà tra la Vergine e San Giovanni. Entrambi sono opera di Andrea Della Robbia e del figlio di questo, Luca II Bartolomeo detto “Il Giovane”, e vengono datate tra il 1490 e il 1493. Al di sopra dell’altare, invece, si trova il grazioso dossale, raffigurante l’Assunta che dona la sua sacra cintola a San Tommaso, tra i Santi Gregorio, Francesco e Bonaventura, attribuito al solo Andrea della Robbia e realizzato intorno al 1488.

Andrea della Robbia, Natività, terracotta invetriata, Basilica.
Fonte immagine.

Le decorazioni della Basilica

Nella Basilica, costruita grazie al contributo dell’Arte della Lana della Lana della Repubblica fiorentina, sotto la cui amministrazione si trovava il Santuario dalla metà del XV secolo, troviamo, partendo dal lato destro, vicino al portone di ingresso: il rilievo con la Madonna del Rifugio, opera della bottega di Andrea della Robbia; proseguendo sul lato destro, nella cappella della Natività si trova l’omonima opera di Andrea datata al 1479; ancora di Andrea della Robbia sono le due figure dei Santi Francesco e Antonio Abate, poste ai lati del presbiterio; e ancora, a sinistra del presbiterio, troviamo la cappella dell’Ascensione, dove è conservata l’imponente opere di Andrea e del figlio Luca.

L’Annunziazione e molto altro

Ma il capolavoro presente alla Verna del maestro della terracotta invetriata è probabilmente l’Annunciazione, collocata sul lato sinistro della Basilica nell’omonima cappella, gemella di quella della Natività.

Andrea della Robbia, Annunciazione, terracotta invetriata, Basilica.
Fonte immagine.

Proseguendo verso il corridoio delle Stimmate troviamo un rilievo in maiolica dipinta di Santi Buglioni raffigurante la Pietà tra i Santi Giovanni Evangelista, Maria Maddalena, Francesco, Michele Arcangelo, Antonio da Padova e Girolamo e databile al 1525-1532.

Infine, nella Cappella delle Stimmate, fatta costruire attorno al 1260 dai Conti Guidi di Poppi, nel luogo dove avvenne il miracolo, sopra alla porta di ingresso, si trova un tondo di bottega di Andrea della Robbia, con la Madonna con Bambino benedicente, risalente agli anni 1480-1485.

Sulla parete di fondo, inoltre, è posta una monumentale pala centinata, raffigurante la Crocifissione, fra Angeli. Ai piedi della Croce sono collocate le figure della Madonna, San Giovanni, San Francesco e San Girolamo dolenti. L’opera fu eseguita nel 1481 da Andrea della Robbia.

Andrea della Robbia, Crocefissione, terracotta invetriata, Cappella delle Stimmate.
Fonte immagine.

Abbiamo così ripercorso idealmente l’itinerario delle robbiane della Verna, questo luogo di arte, natura, spiritualità e storia, che andrebbe visitato almeno una volta nella vita.

_________________________________

Bibliografia

Barfucci, M.B., Il Monte della Verna: sintesi di un millennio di vita, Sacro Monte della Verna, La Verna, 1982.
Bargellini P., Pacifico B., Le robbiane della Verna, Sacro Monte della Verna, La Verna, 1988.
Bargellini P., Pellegrino alla Verna, Arezzo, Stamperia della Verna, 1937.
Cetoloni R., Santuario della Verna, La Verna edizioni, 2003.
Droandi A.M., Le terrecotte robbiane della Verna, Arezzo, 1956.
Piroci Branciaroli A., a cura di, La Verna: guida al Sacro Monte, Città di Castello, Edimond, 2000.
Sacchi C., La Verna il Santuario, Firenze, Octavo, 2000.
Recupero J, a cura di, Vasari G., Le Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, edizione giuntina del 1568, Roma, Editrice Italiana di Cultura, 1963.

Risorse online

Il Bel Casentino

Fonte immagine di copertina.