Dante, gli Ubaldini e il Mugello

Nel XIII secolo nel Mugello, la vasta valle a nord di Firenze, governò la famiglia feudale degli Ubaldini. Essa era signora anche di molti luoghi al di là della Toscana, verso la Romagna. Dunque, possedendo territori e beni lungo i due versanti dell’Appennino, riusciva a controllare comodamente le vie di comunicazione e i luoghi più strategici tra il capoluogo toscano e Bologna[1].

La proprietà nel Mugello era molto vasta: gli Ubaldini controllavano i principali paesi della zona, ovvero gli odierni Vicchio, Borgo San Lorenzo, Scarperia e San Piero a Sieve, Barberino di Mugello fino a Firenzuola. Paesi ancora oggi ricchi di storia e cultura, circondati da bellissimi panorami e protettori di antiche costruzioni, come chiese e castelli.

Il Castello di Montaccianico

Per esempio, a Sant’Agata, nel comune di Scarperia e San Piero, potete visitare i resti del Castello di Montaccianico (immagini sotto) – appartenuto proprio agli Ubaldini – del quale però oggi non rimangono che pochi resti in seguito al lungo assedio perpetrato dai fiorentini che infine lo distrussero completamente (1306), senza poi mai ricostruirlo. Ma perché questo accanimento? Perché la famiglia degli Ubaldini, quando Firenze si trovò divisa tra Guelfi (schierati con il Papa di Roma) e Ghibellini (volenterosi di dare pieni poteri all’imperatore escludendo la Chiesa dalle decisioni politiche), si schierò dalla parte di quest’ultimi inimicandosi così gran parte dei cittadini fiorentini e dando inizio a una secolare guerra contro la potente città, poi prolungatasi con la scissione in Guelfi Bianchi e Neri[2].

Gli Ubaldini e la Divina Commedia

Dato che gli Ubaldini ricoprirono un ruolo di rilevanza proprio nel periodo in cui visse Dante, questi non sfuggirono alla penna del Sommo Poeta che li inserì nella sua Divina Commedia, specchio e testimonianza proprio della vita fiorentina (e non solo)a cavallo tra XIII e XIV secolo.

L’Alighieri cita ben quattro uomini appartenenti alla casata in questione: Ugolino di Azzo, Ubaldino della Pila, il Cardinale Ottaviano e l’Arcivescovo Ruggieri.

Il primo viene semplicemente ricordato da un’anima che dialoga con Dante nel canto XIV del Purgatorio, mentre Ubaldino della Pila è proprio collocato in questa seconda cantica, precisamente nel canto XXIV tra i golosi. Spostandosi più in basso, arrivando dunque all’Inferno, prima incontriamo Ottaviano, posto nel canto X tra le anime degli eretici, poiché accusato da Dante – fermo oppositore dei Ghibellini – di non aver creduto correttamente ai valori della Chiesa. L’ultimo – ma di certo non per importanza – della stirpe che ricordiamo essere citato dal Sommo è l’Arcivescovo di Pisa[3] Ruggieri. Siamo negli ultimi due canti dell’Inferno, precisamente nell’Antenora, in cui ad essere punite sono le anime di coloro che in vita hanno tradito la propria patria. Ruggieri si trova qui immerso nelle acque gelide del Cocito insieme al Conte Ugolino, il quale gli mangia costantemente e brutalmente la testa.

È il Conte stesso a raccontare a Dante – “La bocca sollevò dal fiero pasto / quel peccator” (Inferno, canto XXXIII, vv. 1-2) – perché si trovano entrambi dannati all’Inferno, e soprattutto così tanto vicino: proprio Ruggieri, sul finire del ‘200, accusò Ugolino di tradimento facendolo così impriogionare (in quella che poi sarebbe stata chiamata Torre della Fame) con i suoi quattro figli fino alla morte. Leggenda vuole che il Conte, accecato dalla fame, finì per mangiare i corpi dei giovani, morti di stenti prima di lui. Dante, però, nella Commedia sembra abbandonare completamente questa ipotesi:

Quivi morì; e come tu mi vedi,
vid’io cascar li tre ad uno ad uno
tra ’l quinto dì e ’l sesto; ond’io mi diedi, 
già cieco, a brancolar sovra ciascuno, 
e due dì li chiamai, poi che fur morti. 
Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno.

(Inferno, canto XXXIII, vv. 70-75)

Gustave Doré,
Conte Ugolino e l’Arcivescovo Ruggeri

Con l’invito a risfogliare questi canti alla ricerca dei componenti della casata degli Ubaldini, vi consigliamo anche di ripercorrere – con noi o in autonomia – le strade di questi personaggi, facendo soprattutto tappa nel bellissimo Mugello che saprà sicuramente affascinarvi tra storia, bellezze artistiche e naturali, e ottimo cibo!


[1] La Biblioteca di Repubblica, L’enciclopedia, vol. 20, UTET, Torino 2003, p.

[2] Florence TV – Città Metropolitana di Firenze, Le Vie di Dante / Mugello, https://www.youtube.com/watch?v=5wO-l6wTr6o&ab_channel=FlorenceTV-Citt%C3%A0MetropolitanadiFirenze, 15 dicembre 2020.

[3] Treccani, Ubaldini, https://www.treccani.it/enciclopedia/ubaldini_%28Enciclopedia-Italiana%29/.